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Il sorpasso, un capolavoro tra commedia e dramma

di Anita Galvano -

Film dalla genesi rocambolesca, “Il sorpasso” è il primo road-movie italiano e, considerando che correva l’anno 1962, un vero e proprio “bignami” dell’Italia del boom economico. Quell’Italia dove tutto era ancora possibile e le città, ormai ricostruite dopo i bombardamenti, si svuotavano ad agosto per invadere le spiagge al suono dei juke-box. Ma dietro alla spensieratezza si celava anche un “abbrutimento” sociale e morale destinato a cambiare per sempre l’italiano medio. Ed era questo l’obiettivo dei grandi registi della Commedia all’Italiana: raccontare il Paese facendo sorridere ma anche riflettere e, talvolta, piangere.


“Il sorpasso” è la storia di un viaggio improvvisato il giorno di Ferragosto, con due protagonisti dai caratteri opposti; da una parte Bruno tipico sbruffone “italiota” (Vittorio Gassman) e dall’altra il timido Roberto (Jean-Louis Trintignant). Sfrecciando a bordo della mitica Lancia Aurelia Sport, i due percorrono a tappe occasionali la statale Aurelia da Roma a Viareggio. Ma il viaggio si interrompe tragicamente sugli scogli di Calafuria, dove in uno dei tanti sorpassi azzardati da Bruno un camion travolge la spider e il giovane Roberto trova la morte. In pochi secondi si passa dalla commedia alla tragedia.


Oltre alle scene finali sul Romito e sull’Aurelia tra Quercianella e Livorno, il film è stato girato anche a Castiglioncello, della quale si vede la spiaggia e la mitica piazzetta, ritrovo di attori, registi e produttori proprio nei mitici anni ’60.





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