Immaginiamoci una Livorno in preda ai fasti della Belle Epoque, una città elegante e divertente dove, passeggiando sui viali a mare, si potevano incontrare illustri sovrani, letterati, poeti, drammaturghi e artisti di ogni genere; dove sotto ai tendoni dei lussuosi stabilimenti balneari e nei foyer dei molti teatri e circoli artistici si poteva sentir parlar di politica e di cultura, in una città ancora memore della sua recente storia multietnica. Ed è proprio in questa Livorno, per la sua importanza culturale e turistica, che i fratelli Lumière nel 1896 scelsero di far sbarcare in Toscana la loro nuovissima e rivoluzionaria invenzione: il Cinematografo.
Il 30 giugno 1896 il biglietto per assistere al primo spettacolo della “macchina meravigliosa” al Parco Eden, luogo di divertimento per grandi e piccini, immenso luna-park situato nella zona occupata oggi dalla Terrazza Mascagni, costava 50 centesimi.
A Livorno erano già passati il Panorama e il Kinetoscopio Edison, precursori dell’odierno “cinema”, e le Cinématographe itinerante era già arrivato in grandi centri italiani come Roma e Milano, ma a Livorno il suo successo crebbe a dismisura e, giorno dopo giorno, sotto il sole estivo il numero degli spettatori aumentava come mai, in nessuna altra parte d'Europa, era accaduto. Per la prima volta l’invenzione dei Lumière rimase in pianta stabile nella stessa location per un periodo molto lungo, tutta la calda estate del 1896 che permise a Livorno di entrare così a far parte della storia di quella che da lì a poco sarà denominata la decima musa: il Cinema.
Nel tendone del Parco Eden, “refrigerato” da un grosso ventilatore, si proiettavano a ripetizione i celebri filmati Lumière tra cui La demolizione del muro, recensito come incredibilmente meraviglioso, e il “terrificante” Arrivo di un treno in stazione, che anche nella città dei 4 mori spaventò gli incuriositi spettatori. Le gazzette estive dell’epoca – tra cui Mari…e Monti e La sentinella ai Bagni - descrissero immediatamente la spettacolarità di quella nuova accattivante attrazione e spesso, con sagace ironia, raccontarono le centinaia di incontri illustri che si potevano fare all’Eden e i simpatici, maliziosi, aneddoti che potevano accadere nell’oscurità della proiezione.
Il Cinematografo tornò a Livorno anche nell’estate del 1897, espandendosi sempre più nella città; non solo quindi al Parco Eden, ma anche nei molti “caffè-concerto” organizzati all'interno degli stabilimenti balneari e, come racconta il Tirreno del 27 agosto, anche in un locale di proprietà del Sig. Dello Strologo sito in Via Vittorio Emanuele 17 (attuale Via Grande).
Ma il 1897 è importante anche perché è l’anno del primo “film” girato a Livorno* (vedi nota a piè di pagina); il 12 agosto, infatti, venne presentato all’Eden Il varo della Corazzata Varese che, con i canoni “documentaristici” tipici di tutti i primi filmati del Cinematografo, racconta il varo a Livorno dell’imponente nave militare a cui assistettero le più alte cariche del Regno d’Italia. Il risultato della pellicola attribuita al fotografo Ugo Bettini, come commenta Il Telegrafo, "fu magnifico: nulla di più vero di più preciso si può ideare. Non solo la grandiosa scena d’insieme, ma tutti i più minuti particolari sono fedelmente riprodotti; il taglio delle bozze, il levare dei puntelli….sono rese così bene, che chi ha assistito in realtà al varo, crede di esservi presente un’altra volta, chi non vi ha assistito ne ha l’impressione stessa che avrebbe avuto assistendovi."
Come nel resto d’Italia fino almeno al 1905 il Cinematografo rimase uno spettacolo itinerante e, nella città toscana, fu presentato più volte ancora all’Eden, negli stabilimenti balneari e in molti teatri labronici. Per trovare i primi esercizi stabili di proiezione, bisogna aspettare proprio il 1905 quando, grazie agli sviluppi tecnologici, si potevano ormai garantire una maggiore stabilità delle immagini proiettate e una migliore igiene degli ambienti. Ancora una volta Livorno fu all’avanguardia in Italia; nel 1907 la città vantava 15 sale di proiezione, dietro a Roma (40), Milano (33), Napoli (27), Torino (20), ma davanti a Genova (13) e Bologna (10). Addirittura, se si conteggia il numero di sale per abitanti la città labronica era prima nella penisola con una sala ogni 7163 abitanti.
La prima sala stabile fu il Cinematografo Artistico, in Via Vittorio Emanuele 47, che inaugurò il 3 giugno 1905 con la proiezione di Viaggio fantastico nella luna di George Meliès. Questa sala cinematografica, in seguito a recenti studi svolti da Renato Bovani e Rosalia Del Porro, sarà destinata a entrare nella storia del Cinema dal momento che il 16 settembre dello stesso anno - quattro giorni prima della proiezione pubblica romana, considerata la prima fino a pochi anni fa - fu la sede dell'anteprima del film La presa di Roma di Filoteo Alberini, il primo vero film di finzione prodotto in Italia e il primo film della storia del Cinema attribuibile al genere storico.
Proprio in quegli anni a Livorno, all’apertura di sempre più lussuose e accoglienti sale cinematografiche, dislocate un po’ in tutta la città ma concentrate principalmente nella Via Vittorio Emanuele, si andò ben presto ad aggiungere la pubblicazione di riviste tematiche (Il centrale, L’Olimpo, Il programma, Cronaca cinematografica) e perfino l’istituzione di una società di produzione, la Cine-Fides, che avrà comunque vita breve, dal 1906 al 1913.
Completamente un altro destino avrà invece il rapporto tra Livorno e il Cinema. Da lì a poco, infatti, nasce l'epoca d'oro della Livorno location cinematografica d’eccezione con la realizzazione di alcune scene della battaglia del celebre Ben Hur di Fred Niblo nello specchio d'acqua antistante il porto labronico.
Ma si tratta di un’altra affascinante storia su cui ci soffermeremo meglio nei prossimi articoli; per adesso non ci resta che immaginare quel fiabesco parco dell’Eden dove più di un secolo fa sbarcò il Cinematografo Lumiere, affascinando tutti coloro che affollavano le calde e vivaci estati della Livorno di fine Ottocento.
*recenti studi hanno invece portato alla luce un altro "film" girato a Livorno da monsieur Boisson, l'emissario dei fratelli Lumière che nel 1896 portò al parco Eden le cinématographe. Il filmato, intitolato Maltempo in un porto - girato in Italia, fu realizzato nello specchio d'acqua tra l'Eden e i Bagni Pancaldi e oggi è custodito all'Institute Lumière di Lione.
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